Continuiamo con i botti di inizio anno, che chi beve bene all’inizio… poi il resto lo sapete. Oggi il titolo è ermetico: si tratta di un single PX Hogshead imbottigliato da Diageo nella serie Casks of Distinction per i 50 anni di attività della famiglia Singh, il cui membro più celebre è senz’altro Sukhinder, che ha creato The Whisky Exchange e che per religione dovrebbe girare sempre armato di pettine e coltello. Non sappiamo se sia così, di certo sappiamo che nel bicchiere abbiamo proprio questo costosissimo Lagavulin, e ce lo beviamo molto, molto volentieri.

N: la prima cosa che ci viene in mente è il ricordo, che risale a circa 10 anni fa ma che non per questo è sbiadito, del Lagavulin 21 del 2007. L’unione tra note di sherry ricche e profonde e una torba marina, intensa, acre e sapida, è un qualcosa di stupefacente: fichi secchi succosi e tabacco di pipa, Mon Cheri, fumo di camino di montagna, aria di mare, una profonda mineralità marina e invernale, scogli in tempesta… Tutto unito, tutto compatto, venato da fiammiferi appena spenti, da liquirizia in legnetti, da sentori balsamici e oleosi, forse olio di mandorle? Eccellente.
P: baba-bam! La magia accade anche qui, con il profilo del naso che si replica al palato, ancora pieno e bilanciato, di un equilibrio però esplosivo, fatto di eleganza ma anche di sfacciataggine. Insomma, Islay al suo meglio. La torba non arretra, ancora sul tabacco (stavolta più ‘scura’ come nota, diciamo tabacco da sigaro) e sulle alghe bruciate, con un fumo denso, liquirizioso, che cresce verso il finale. Ma ad aumentare in intensità è pure lo sherry, con marmellata artigianale di more e mirtilli spalmata su un banana bread integrale con le scorzette di arancia.
F: lunghissimo e intenso, parte sherroso, con cioccolato amaro e more essiccate, per perpetuarsi poi all’infinito su un falò spento, su una cenere insistente.
Poco da dire: la famiglia Singh ha scelto di celebrare i primi 50 di carriera nel mondo del whisky con una gemma rarissima (oltre a tutta una serie di imbottigliamenti mica male pure loro), e se la sono decisamente meritata. Un single cask semplicemente spettacolare, resta un po’ sotto all’indimenticabile 21 anni e, non va taciuto, oggi con i soldi che servono per comprare questo single cask te ne compri due, di 21 anni (pagandoli tipo 10 volte il loro prezzo di uscita nel 2007). Ma insomma, amen, va così: noi registriamo un 93/100 e andiamo a casa sereni.
Sottofondo musicale consigliato: Meshuggah – Combustion