La serie “Cellar Collection”di Glenlivet , nata nel 2001, prevede imbottigliamenti di qualità generalmente molto alta: nella nostra mente rimane impresso molto nitidamente quel Cellar del ’72 assaggiato al Milano Whisky Festival del 2012, una piccola gemma, un tripudio di ‘glenlivetismo’. Oggi assaggiamo il più giovane malto entrato a far parte della serie, ovvero un vent’anni (1983/2003) caratterizzato da un invecchiamento peculiare: parte sherry e parte bourbon, il tutto miscelato e maturato per tre anni in botti di legno francese (french limousine oak). Come sarà il risultato?
N: spicca subito l’anima della distilleria, con intense note tropicali e di albicocca; spumeggianti si rivelano anche suggestioni latamente fruttate, diciamo di confetture varie (fragola pare dominante). Nel complesso è molto ‘odoroso’, molto aromatico, se pure non di grande complessità: c’è la cara vaniglia, ci sono sfumature di noccioline (in generale, frutta secca in abbondanza); dopo un po’ siamo cullati da una crema al limone molto gradevole. Il tutto è come racchiuso da un costante profumo di legno umido, impregnato di whisky, insomma: di warehouse.
P: molto più dolce e cremoso, e molto più smaccatamente tale: prevalgono sentori di caramello, di vaniglia, di cioccolato bianco. Poi, ancora confetture varie (diremmo albicocca, che ritorna anche come albicocca disidratata); gli manca un po’ di grip a livello di corpo, forse, chissà a cosa si deve la scelta di una gradazione così bassa (quasi tutti gli altri Cellar sono imbottigliati cask strength, se pure – talora – il tempo è intervenuto a levigare). Frutta gialla, mandorla.
F: molto discreto e maltoso. Brioche con confettura d’albicocca, frutta secca.
Stereotypical Glenlivet, diremmo, senza grande presa però; non ci ha rubato il cuore, altre espressioni sono decisamente più intriganti (basti pensare all’incetta di premi fatta all’ultimo Milano Whisky Festival…). Il terzo legno francese non aggiunge né rovina, pare, e il risultato è a nostro giudizio un buon whisky che però non sboccia mai. 85/100 è il verdetto.
Sottofondo musicale consigliato: Paris Combo – Fibre de Verre.
[youtube=http://www.youtube.com/watch?v=AQr9XITvTIQ&w=610&h=458]