Torniamo sull’imbottigliatore tedesco Liquid Treasures, che tempo fa ha avuto la bella (e, se vogliamo, mai troppo imitata) idea di inviarci alcuni campioni dei loro imbottigliamenti per sottoporli alla nostra inadeguata attenzione: oggi ci ha punto vaghezza d’assaggiare un Bowmore dodicenne ex-bourbon, e siccome siamo uomini del fare e non del ciarlare eccoci qui. Mentre la ghiera di metallo che richiude ermeticamente il tappo del sample si frantuma al gesto sicuro del blogger attento, con pronto il suo taccuino, l’asticella dell’occhiale severamente compressa tra i denti, pronta a sorreggere l’attenzione che sola può condurre alla serenità del giudizio, quell’unico rumore (cri-cric) richiama alla mente ogni altro sample stappato, e un catalogo infinito del passato e del possibile si squaderna. Sì, oggi non avevamo idee.
N: atto primo, la torba, che in un whisky guidato dal distillato si staglia con brutale fierezza, invero inusuale per il delicato stile di Bowmore. È una torba ‘pesante’, sia con marcati accenti di terra ed erba macerata che con qualcosa di inorganico, da smog; e pur non essendo tra i Bowmore più marini, sarebbe da stolti non riconoscergli una certa brezza salina e iodata di fondo. E noi non siamo stolti. Acute note ‘acide’, di limoni e pompelmi. I 12 anni lo lasciano sospeso tra questi sentori di whisky isolano, giovane, con anche robuste note di malto (diremmo: di distilleria), e una personalità già più riccamente fruttata. E come trascurare la proverbiale tropicalità di Bowmore? Spiccano note di alchechengi, kiwi, maracuja.
P: rispetto al naso, invertiamo la narrazione (pardon, ristrutturiamo il paradigma dello storytelling): predomina una bella freschezza d’agrumi gialli (limone e pompelmo) e di frutta matura, ancora tendenzialmente tropicale. Un pizzico di vaniglia? La torba, ancora vegetale (erba bruciata) colpisce soprattutto in ingresso, mentre la marinità resta costante, fresca e ‘frizzantina’, spumosa.
F: lungo e persistente, torna la torba smoggosa e perdura il distillato, dolce e con le sue note agrumate e vagamente maltose.
Buono, relativamente semplice ma perfetto nel suo incarnare quanto ci si aspetta da Bowmore: malto, acqua di mare, fumo di torba, frutta tropicale e note agrumate. L’esperienza conferma che difficilmente si cade male acquistando un Bowmore del nuovo millennio: 86/100.
Sottofondo musicale consigliato: The Mars Volta – Intertiatic.
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