Archiviata la fumosa questione Laphroaig, dato che non sappiamo stare con le mani in mano, né con i nasi nel naso, ci tuffiamo subito in una nuova avventura. Un’avventura che ogni anno aspettiamo come i bimbi di Cremona e Bergamo aspettano Santa Lucia: le Diageo Special Releases. Diciamo subito che quest’anno siamo stati abbastanza buoni, così la Santa non vedente – sotto forma dei gentiluomini e gentili donzelle dietro al bancone Diageo al MWF – ci ha donato tutte le releases da assaggiare. Quasi tutte, dato che il Lagavulin 26 anni non c’era proprio. Non ci possiamo lamentare, quindi una grande prece a Santa Lucia e una anche ad Andrea Gasparri & C. Apriamo le danze con il Cardhu 14 anni, un imbottigliamento che da quelle parti piace, dato che un Cardhu 14 yo c’era stato anche nel 2019. Quello però era affinato in barili di sherry Amontillado, questo in botti ex vino.

N: l’epitome del whisky che sa di whisky, l’idea platonica del single malt come il mondo ha imparato a conoscerlo. Il che si traduce in miele, mela renetta, pere, crema all’uovo, biscotti di malto (Zalet), fiori d’arancio. C’è una dimensione delicatamente floreale con un guizzo di polline che ricorda più le Highlands dello Speyside. Un whisky molto solare, estivo. Buccia di limone a dare un tocco più fresco.
P: coerente con il naso, con miele in prima linea, insieme ad agrumi gialli e vaniglia. Si sente bene l’orzo, il chicco maltato: decisamente il cereale spadroneggia. Il sorso è fresco e frizzante, caramelle limone e zenzero della Haribo. E anche mela verde. Il mouthfeel però non è aspro, ma setoso: c’è anche del cioccolato bianco a rendere più burroso e avvolgente il retrogusto. Con acqua emerge un’anima di confetto e mandorla.
F: non lunghissimo e meno cremoso, ma convincente, sobrio. Un po’ speziato, con pepe bianco e pompelmo dolce.
Lo abbiamo bevuto in due: ad uno Cardhu in generale suscita le stesse emozioni di un manuale di elettrotecnica, mentre l’altro ne apprezza il carattere molto affabile, dunque partivamo da idee opposte. Ma entrambi abbiamo concordato che questo – nella sua relativa semplicità – è un whisky che si fa bere e ribere, nonostante non mostri quei tratti piacioni degli OB. Senza dubbio è più spigoloso, come se fosse un single cask. Ultima considerazione sui barili ex vino: non ci sono tracce evidenti, ma fanno un lavoro silenzioso e oscuro, apportando le spezie finali e soprattutto tenendo sempre in equilibrio la dolcezza del malto. Voto: 86/100. Si trova qui e là nelle enoteche, e anche qui.
Sottofondo musicale consigliato: Reggae National tickets – Cose che succedono
One thought on “Cardhu 14 yo “Diageo Special releases 2021” (2006/2021, OB, 55,5%)”
Nice bottle – but i liked the cardhu special release from 2020 more. For me it was smoother and did not have such heavy sweety punch. Nice review anyway!
Greetings