Eravamo da Adelphi per assaggiare un Bunnahabhain, perché non fermarsi ancora un po’ da quelle parti, questa volta per un Ben Nevis? Non ce lo ripetiamo una seconda volta e aggrediamo il bicchiere: si tratta di un single cask ex-bourbon di diciotto anni, whisky distillato nell’anno in cui la pecora-clone Dolly vedeva la luce, Clinton si guadagnava accesso alla stanza ovale e ai suoi piaceri per altri quattro anni, Tupac Shakur veniva freddato da ignoti malfattori.
N: siamo arrivati nel bel mezzo del festival della frutta, sembra. Per prima dobbiamo menzionare una intensissima maracuja, con quella sua tropicalità peculiare, divisa tra dolcezza e acidità; poi mango maturo, fragoline di bosco – anzi, confettura di fragoline. Forse sopraggiunge anche una mela? Poi, sullo sfondo, una zuccherinità fatta di pastiera napoletana (quella bbbuòna!), pasta di mandorle. Una lieve mineralità, che abbinata al tropicale e noi fa impazzire.
P: l’alcol pizzica abbastanza, mentre qua e là si detonano bombe di frutta: ancora molto tropicale (mango e maracuja) con l’aggiunta di pesche e mele rosse. C’è poi una dolcezza più scura, tutta zuccherina: zucchero bruciato, caramello, ciambellone appena sfornato, al limite del bruciacchiato… Molto piacevole. Verso la fine, ecco la noce…
F: qui arriva un erbaceo cerealoso e mineralino, e poi ancora dolcezza fruttata (tappetone di frutta gialla, ancora mango).
Molto buono, un tripudio di frutta tropicale come piace a noi; il naso resta un capolavoro, forse questo Ben Nevis diventa un po’ alcolico al palato, fase in cui qualche spigolo abbassa una valutazione altrimenti entusiastica. “Solo” 86/100, dunque, ma adesso ascoltiamoci un po’ di musica del 1996.
Sottofondo musicale consigliato: Oasis – Don’t Look Back In Anger.
[youtube https://www.youtube.com/watch?v=cmpRLQZkTb8&w=610&h=343]
One thought on “Ben Nevis 18 yo (1996/2015, Adelphi, 54,3%)”
[…] Ben Nevis 18 yo (1996/2015, Adelphi, 54,3%) – 86/100 […]